sabato 9 marzo 2013

La politica montellese è la latrina d’Irpinia!



Innumerevoli lettori hanno sollecitato il presente blog ad affrontare la questione della disumanità nell’ambito della politica di uno dei paesi più importanti della provincia irpina. Sono decisamente molte le lamentele che da tempo giacciono accumulate nella casella di posta elettronica di questo blog, per non affrontare finalmente la questione che da decenni assilla un’intera comunità.

Il soggetto in questione rappresenta uno dei casi tipici di quei assetti sociali prevalentemente disumani che dominano, sempre meno contrastati, il popolo irpino, come i popoli di tante altre province italiane. Il paese in questione è il comune di Montella, un paese che può rivendicare un nobile antico passato, ma che oggi si caratterizza per un sostanziale squallore esistenziale, che si concentra e manifesta in particolar modo nell’ambito politico amministrativo.

Non ci sono possibili alternative per definire l’assetto amministrativo del comune in questione: la politica montellese è la latrina d’Irpinia! Si è costretti ad affermare ciò a causa di un fiume in piena di fatti che hanno caratterizzano e caratterizzano tutt’oggi una comunità che si è abbandonata a pratiche disumane in quasi tutti gli ambiti, in quasi tutti i settori sociali.

Il volume dei fatti è talmente grande ch’è difficile scegliere di quale parlare per definire in pratica di cosa qui si sta scrivendo. Ma come è nostra consuetudine, tenteremo, per quelle che sono le nostre capacità e le nostre conoscenze, di affrontare la questione con la massima oggettività e semplicità possibile.

Prendiamo in esame alcune opere pubbliche come la “nuova casa comunale”, recenti “pseudo rotonde” e la “cenerentola via Piedipastini”. Queste opere, che di primo acchito sembrano essere solo delle manifestazioni di masturbazione edilizia, nei fatti nascondono l’essenza stessa della disumanità, cioè: violenza e ipocrisia. 


La casa comunale

La nuova sede del comune è per molti un gioiello di architettura moderna, almeno sulla carta! Peccato che tra la carta e il mattone c’è l’immensità del mare della politica disumana.
Il progetto della casa comunale è nato male e sta finendo peggio. Già il solo fatto di voler adottare un’opera di tali dimensioni per un comune che non raggiunge neanche gli 8.000 abitanti e non avere un luogo adatto dove insediarlo, dimostra la violenta ottusità di chi ha deciso di sceglierlo. In merito è sufficiente citare due elementi, uno le dimensioni: l’intera opera ha sostanzialmente una forma ellittica che avrebbe dovuto, rispettando le proporzioni originali, occupare anche la sede stradale di via Verteglia; due il luogo: l’intero complesso ha totalmente occupato l’ex Piazza degli Irpini, un’area, che fino alla sciagurata decisione di adottare il progetto in questione, ha rappresentato un’importante valvola di sfogo per il sistema urbano cittadino, ed anche per un altro importante elemento noto a molti montellesi, e cioè nel sottosuolo dove è stato eretto il “colosseo irpino” passa uno dei principali “valloni ”(cioè un naturale corso d’acqua) che taglia in due il paese. In altre parole, qui si è in presenza di un anfiteatro in tufo eretto come un’enorme palafitta!
Per non parlare del materiale scelto per edificare tale meraviglia, (facciamo notare che cade a pezzi ancora prima di essere concluso). L’aver deciso l’impiego di mattoni in tufo in una zona di montagna è stata una genialata assoluta, che non merita ulteriori commenti!
Quindi, tutto ciò fornisce numerosi elementi per annusare a chilometri di distanza che c’è del marcio; sono state numerose, fin troppe le forzature per realizzare un’opera di questo tipo.
E fin qui abbiamo tentato di mettere in evidenza l’elemento violento di questo “abuso pubblico”. Ora passiamo all’elemento dell’ipocrisia, cioè alla difesa, francamente insostenibile, di un’opera di tale portata di disumanità.
Per fortuna a difendere il “colosseo irpino” sono in pochi, molti pochi, generalmente chi è direttamente coinvolto nella questione qui trattata e in tante altre losche faccende. Far leva sul prestigio del progetto per nascondere i limiti evidenti anche ad un cieco è tipico di chi costituisce associazioni culturali con il solo secondo fine di rimpinguare le file della propria fazione politica, costituendo l’ennesimo baluardo, forse sarebbe meglio dire spauracchio, posto a difesa del principato dell’altopiano! Gran maestri dell’ordine dei cavalieri della disumanità, ecco cosa sono, nulla più!


La pseudo rotonda


Dei peracottari avrebbero fatto sicuramente di meglio! Questa opera è di una tale violenza che neanche il genio di Kafka avrebbe mai potuto concepire un’assurdità edilizia di questa portata. La pseudo rotonda è una “non rotonda” che attende solo di fare la prima vittima! La pseudo rotonda è un elemento “abusivo” che ostacola la circolazione del traffico. Basti pensare al fatto che i semplici autobus di linea non riescono più a svoltare per imboccare le altre strade. È un’opera abusiva perché chi ha effettuato la costruzione non risulta essere l’ente proprietario, da cui sembra essere nato l’ennesimo contenzioso tra i vari enti coinvolti. Da qui la recente visita della polizia negli uffici del comune di Montella, per prelevare una serie di documenti che probabilmente riguardano il caso in questione (se così non fosse, certo è che c’è una mole tale di questioni in sospeso che non basterebbero tutti i magistrati presenti in provincia per affrontarli).
Per non parlare della relativa segnaletica, che potrebbe indurre una certa confusione, almeno per i conducenti di autobus, che potrebbero interpretare, data l’impossibilità nell’effettuare la rotatoria con una sola normale manovra, il segnale come la possibilità ad imboccare direttamente la strada senza fare il giro intorno alla pseudo rotonda. Assurdità che generano solo confusione.
E in tutto questo non potevano mancare i soliti elogi politici per congratularsi per la magnifica opera svolta. Peccato che l’opera è un’autentica “ciofeca” e il contenzioso aperto, comunque vada, lo pagano sempre i cittadini!






La Cenerentola via Piedipastini

Via Piedipastini è una delle strade più desolanti di Montella. Per oltre 15 anni è stata letteralmente abbandonata a se stessa, mentre venivano realizzate improbabili varianti con vertiginosi dislivelli; mentre una delle zone agricole più feconde del paese veniva destinata ad area “industriale”, quando di fatto è diventato un aeroporto residenziale con tante villette e poche industrie, e dove c’è scappato anche il morto, a causa sempre della disumana volontà di chi non ha voluto inserire una rotatoria, dove effettivamente serviva, sostenendo che non c’erano i fondi, quando poi in seguito al sinistro mortale, magicamente i denari sono spuntati fuori; e mentre si realizzava la prima parte del succitato “colosseo irpino”.
Alcuni anni fa, quando le condizioni del manto stradale erano giunte veramente allo stremo (indegne anche per il paese più povero al mondo), forse anche a causa di improbabili sensi unici imposti alla viabilità locale per le sole ripicche personali e per ridurre il carico di lavoro di infaticabili “cervi del traffico”, si è effettuato un intervento, diciamo un primo intervento che sembra essersi dissolto nel nulla, perché oltre a ripianare, in parte, la strada con del catrame di pessima qualità, non si è andati oltre (e non ci si sofferma sulle magagne progettuali, perché ci sarebbe da scrivere un libro e depositarlo in tribunale). Il famoso ponte di via Piedipastini è un degno monumento della politica locale, questo ponte è di una pericolosità estrema, oltre a versare in uno stato pietoso. Nel Burundi, per citare un paese a caso e con tutto il dovuto rispetto, ci sono sicuramente strade migliori. Le foto si commentano da sole!

I casi qui citati rappresentano solo alcuni “piccoli” esempi che dimostrano che la disumanità domina incontrastata la politica montellese. E francamente, l’intera classe politica farebbe meglio a disertare il prossimo appuntamento elettorale, perché la montagna di letame che hanno accumulato negli ultimi decenni rischia seriamente di cadergli finalmente in testa; anche se, da facoceri di montagna quali sono, si troverebbero comunque a loro agio a sguazzare nella cacca!

Hirpus


venerdì 8 marzo 2013

venerdì 15 febbraio 2013

Elezioni 2013: inizia a non pagare più le tasse!



In questa ultima campagna elettorale, emerge in maniera decisamente marcata la natura delle tasse, che altro non sono se non degli strumenti per mantenere i cittadini in uno stato di bisogno cronico. I cittadini, che da tempo ormai sono diventati solo dei “contribuenti”, perché l’importante è che paghino le tasse, hanno perso anche l’illusione di avere dei diritti. Ormai è sempre più chiaro che pagare i tributi non è più il modo di comprarsi dei servizi dallo Stato e dalla pubblica amministrazione in generale; questa era una grande illusione che oggi ha svelato la sua autentica realtà, la vera natura delle tasse.

L’immensa bugia che l’unico modo per riparare ai buchi del bilancio dello Stato sia la lotta all’evasione fiscale, dimostra la totale malafede di tutti i politici venduti alla massoneria. Soggetti dalle facce di bronzo che ripetono fino alla noia che è necessario combattere la corruzione, quando invece questa è il lubrificante dei meccanismi della disumanità che loro stessi contribuiscono a mantenere in piedi e continuano ad alimentarne la crescita.

In questa campagna elettorale si sono raggiunti livelli tali di assurdità e comportamenti schizofrenici che non hanno precedenti. Gentaglia che fino a ieri non ha fatto altro che imporre tasse a tutta forza, si presenta oggi agli elettori affermando che la pressione fiscale è troppo alta e bisogna diminuire le tasse e iniziare a far pagare a chi ha di più, senza specificare che chi ha di più sono sistematicamente dei massoni, letteralmente padroni dei politici mandati in parlamento; oppure, altri che minacciano l’uscita dalla moneta unica, se la banca centrale europea non inizia a stampare e distribuire moneta, non costringendo più gli stati all’acquisto del denaro a tassi di interesse tali da far aumentare ulteriormente il debito pubblico, che di conseguenza comporta altri tagli alla spesa pubblica e nuove imposte, sapendo che queste minacce non avranno mai un seguito perché pronunciate da soggetti che sono protagonisti coscienti del sistema massonico-disumano.

Per non parlare del famigerato “Movimento 5 bravi massoni meno uno” (data l’uscita di Enrico Sassoon in seguito allo scandalo pilotato avvenuto mediante il servizio della rete tv La 7, che ricordiamo fare parte del medesimo “gruppo di potere intermedio” denominato “Cricca Telecom” che ha dato vita al movimento e la rete in questione, oltre al giornale “Il Pacco Quotidiano”) che non faranno altro che rendere il sistema dei tributi ancora più rigido, volendo puntare fermamente alla digitalizzazione assoluta, compreso la burocrazia e il sistema monetario, comportando di fatto la messa a bando della moneta tradizionale e l’introduzione della sola “moneta elettronica”, in questo modo imprigionando definitivamente tutti i cittadini.

Da questa campagna elettorale viene fuori un quadro francamente desolante, che induce la gente a non andare a votare, o tutt'al più ad accettare delle proposte elettorali una più disumana dell’altra.
Quindi, preso atto di tutto ciò, forse sarebbe il caso di iniziare a fare sul serio, ad iniziare ad attuare l’unica vera rivoluzione, ch’è quella fiscale. In altre parole, la gente deve capire che l’unico modo per iniziare una rivolta che punti alla costruzione di un’alternativa umanista è quella di non pagare più le tasse!
Hirpus




Il 24 e il 25 febbraio, sulla scheda elettorale scrivi anche tu:
“IO NON PAGO PIÚ LE TASSE!!!”

venerdì 1 febbraio 2013

L’Unione Europea non è l’Europa!


“… l’Europa ha chiesto, ...l’Europa ha deciso, ...lo dice l’Europa!” Queste alcune delle tante espressioni che si sono affermate in modo particolare negli ultimi dieci anni, da quando cioè è entrato in vigore la moneta unica, l’Euro; giusto per rimarcare la piena e totale sovrapposizione tra l’organizzazione dell’U.E. , l’Unione europea e l’idea, il concetto e il valore di Europa.

Oggi si può dire che anche questo esperimento massonico sia pienamente riuscito. Ormai, quasi più nessuno riesce a focalizzare il fatto che ci sia una differenza, una netta differenza tra l’UE e l’Europa. L’Unione europea si è palesata in tutta la sua disumanità, e ogni giorno marca sempre più la sua caratteristica di parassita continentale. In nome dell’UE si commettono i più violenti ed ipocriti atti di infamia, mediante i suoi tipici strumenti: la burocrazia e il denaro.

La Trilaterale, nota organizzazione paramassonica, è riuscita là dove antichi massoni hanno più volte fallito tentando di unire le terre del Vecchio continente mediante azioni di forza di natura squisitamente militare. La Commissione Trilaterale invece ha lavorato talmente bene che è riuscita a conquistare anche il modo di parlare e pensare dei nuovi cittadini europei. L’UE è diventata un unico grande feudo, dove uno sceriffo anonimo impone tributi che stanno massacrando un intero continente, pur continuando a conservare un autorevolezza morale che spiazza i cittadini a tal punto d’esser convinti che non ci sia alternativa a questo tipo d’organizzazione del continente europeo, e che in fondo conservi un non so che di giusto e superiore rispetto a quanto si riesca a realizzare in ambito nazionale.

Ma l’Unione europea non è l’Europa, c’è una differenza totale, un’opposizione netta. Un lembo di terra, del grande continente asiatico, è nato come continente in nome dell’indipendenza, del volersi differenziare da antichissime logiche di tirannia tipiche dell’Asia, proprie degli assetti sociali delle grandi e numerose nazioni del continente orientale. Sicuramente non ci si è mai riusciti fino in fondo, quasi sempre nobili progetti sono falliti ancor prima di nascere, ma l’indole che ha sempre caratterizzato l’Europa è stato questo grande sogno umanista, creare una grande nazione a dimensione d’uomo, rispettosa dell’essere umano, della sua natura più intima. E tale sogno caratterizza ancor oggi la vera Europa, che soffre schiacciata da un’entità ch’è il suo esatto opposto: l’UE, ennesimo alfiere della disumanità in un mondo in mano a dei disumani. 

Hirpus

lunedì 21 gennaio 2013

Bilancio 2012



L’anno appena trascorso per l’Irpinia è stato decisamente tragico. Circa trenta suicidi, forte aumento dell’emigrazione, chiusura di numerose attività, migliaia di licenziamenti, declino delle già malmesse istituzioni locali, soppressione e ridimensionamento di numerosi servizi essenziali sull’intero territorio provinciale, consistente aumento della povertà, crescita del disagio sociale.
Ma non è successo nulla, è tutto passato, e la giostra continua a girare!

È iniziato un nuovo anno e le previsioni non sono buone. All’orizzonte si prevedono numerosi rincari, l’introduzione di nuove imposte e soprattutto l’ulteriore diminuzione della liquidità sul mercato. In aggiunta, alle porte ci sono l’elezioni politiche, le quali, indipendentemente dall’esito, determineranno degli autentici scempi, fornendo un ulteriore contributo alla costruzione della disumanità totale, vedasi riconoscimento legale delle coppie androgine, cittadinanza agli immigrati, imposizione dell’uso della carta di credito, l’ulteriore aumento del patologico uso della rete e delle tecnologie digitali. E giusto per rispettare la tragica tradizione irpina, il 2013 si è aperto con il suicidio di un operaio di Contrada.

Ma il popolo, gli irpini dove sono? Ma dove vivono? Sembra proprio che tutto ciò appartenga ad un’altra dimensione. Evidentemente, molte sono ancora le risorse a disposizione delle famiglie e delle imprese della nostra provincia, o almeno ancora a molte di queste. E rinviare il problema non farà altro che peggiorare la situazione. I cittadini dovrebbero prendere atto della situazione in cui ci si trova, il prima possibile, e mobilitarsi per tentare di costruire una sana, umana alternativa. Ma non ci sono segnali in tal senso, c’è ancora una popolazione convinta a mantenere in piedi una società fondata sulla violenza e l’ipocrisi; una popolazione che continua ad illudersi che sia sufficiente votare il PD, il PDL o il M5S per cambiare qualcosa; una popolazione ostinata  a credere che con il continuare a pagare le tasse, e farle pagare a tutti, si possano salvare le strutture macro economiche di una delle tante colonie inglesi chiamata Italia.

E il popolo irpino si diletta continuando a produrre sterile chiacchiericcio su eventi di poco conto, trovando in ciò la storica distrazione alle pene di tutti  i giorni. È molto più comodo illudersi che i problemi non esistano, o che riguardino essenzialmente gli altri. Ormai da tempo un fiero popolo guerriero ha sostituito il coraggi con l’invidia nel prossimo, sottomettendosi alle logiche e gli interessi della disumanità e dei suoi maestri invisibili!
L’augurio, paradossalmente, per questo nuovo anno è che la “CRISI” aumenti drasticamente con l’auspicio di raccogliere una sana azione di rivolta, oppure l’estinzione di entità non più umane che hanno prodotto un oceano di flaccidume in cui loro stessi troveranno una tragica fine.
Hirpus

martedì 8 gennaio 2013

Redazione aperta: segnalazioni, articoli e notizie dagli irpini




Hirpus - xwm mette a disposizione questo suo spazio a chiunque vuole pubblicare un articolo in merito ai temi qui trattati, quali la storia del popolo irpino, la denuncia di qualsiasi disagio sociale presente in provincia, o di fatti di particolare gravità, che avvengono in ambito pubblico e hanno delle pesanti ripercussioni sulla sfera privata; ed anche per evidenziare attività sociali svolte in provincia che meritano di essere segnalate per il loro esempio di umana solidarietà.

Se non si vuole pubblicare un proprio articolo, si possono suggerire gli argomenti da dover trattare, si possono fornire semplicemente delle segnalazioni o denunce, anche anonime, di cui il presente blog terrà doverosamente conto. In ogni caso, l’unico modo per comunicare con Hirpus - xwm  è inviare un’e-mail a: hirpusxwm@gmail.com

mercoledì 2 gennaio 2013

Hirpus NO TAX, per un sistema economico umano








Il blog Hirpus, nel tentativo di fornire un’alternativa all’attuale sistema economico, promuove l’iniziativa denominata Hirpus NO TAX.



Gli obiettivi della presente iniziativa sono:

 

1)      promuovere la formazione di un sistema economico provinciale che conferisca la medesima importanza alle tre tipologie d’economia esistenti in natura: reciprocità, redistribuzione e di mercato;

2)      promozione di un sistema monetario provinciale basato sull’emissione del danaro a credito, con il portatore effettivo proprietario del suo denaro, mediante un istituto monetario che ha il solo compito di occuparsi dell’emissione del denaro e del monitoraggio del volume dei beni e servizi, in base al quale definire la quantità effettiva di denaro necessaria a coprire le succitate transazioni;

3)      messa a bando degli istituiti del debito, dell’interesse monetario, della borsa e delle banche;

4)      opposizione al pagamento di qualsiasi tributo che abbia mera finalità di attentare alla soddisfazione dei bisogni umani primari, sia di singoli che di aggregati sociali;

5)      affermazione della prassi sociale - economica che i tributi possono essere impiegati nei soli casi in cui: a) si abbia la necessità di disincentivare determinati tipi di condotte che possano colpire la salute fisica e mentale dell’essere umano (come l’acquisto di tabacchi, alcolici, ecc.), b) la forte limitazione dell’importazioni, mediante altissimi dazi, in modo da incentivare il mercato interno, c) consentire la redistribuzione di quelle ricchezze accumulate di fatto, fino ad oggi, in maniera illegale;

6)      puntare all’affermazione dell’economia umana, quindi del sistema economico misto equilibrato, che consenta un effettivo soddisfacimento dei bisogni dell’essere umano.

I citati obiettivi saranno perseguiti, innanzitutto con una forte azione di denuncia sociale, segnalando non solo la natura totalmente disumana dell’attuale sistema economico, ma soprattutto proponendo quanti più casi possibili che testimoniano l’alta fattibilità di un’alternativa umanista.


È necessario, inoltre, anche in questo caso come per l’iniziativa Agro Hirpus, assumere una netta contrapposizione rispetto il ruolo svolto dalla disumanità e i suoi agenti, escludendo qualsiasi compromesso con questi, tentando di formare nuovi aggregati di cittadini irpini che puntino, alloro volta , alla formazione di enti con una forte prerogativa umanista nel raggiungere gli obiettivi che qui si pone Hirpus NO TAX.