Innumerevoli lettori hanno
sollecitato il presente blog ad affrontare la questione della disumanità
nell’ambito della politica di uno dei paesi più importanti della provincia
irpina. Sono decisamente molte le lamentele che da tempo giacciono accumulate
nella casella di posta elettronica di questo blog, per non affrontare finalmente
la questione che da decenni assilla un’intera comunità.
Il soggetto in questione
rappresenta uno dei casi tipici di quei assetti sociali prevalentemente
disumani che dominano, sempre meno contrastati, il popolo irpino, come i popoli
di tante altre province italiane. Il paese in questione è il comune di
Montella, un paese che può rivendicare un nobile antico passato, ma che oggi si
caratterizza per un sostanziale squallore esistenziale, che si concentra e
manifesta in particolar modo nell’ambito politico amministrativo.
Non ci sono possibili alternative
per definire l’assetto amministrativo del comune in questione: la politica
montellese è la latrina d’Irpinia! Si è costretti ad affermare ciò a causa di
un fiume in piena di fatti che hanno caratterizzano e caratterizzano tutt’oggi
una comunità che si è abbandonata a pratiche disumane in quasi tutti gli
ambiti, in quasi tutti i settori sociali.
Il volume dei fatti è talmente
grande ch’è difficile scegliere di quale parlare per definire in pratica di
cosa qui si sta scrivendo. Ma come è nostra consuetudine, tenteremo, per quelle
che sono le nostre capacità e le nostre conoscenze, di affrontare la questione
con la massima oggettività e semplicità possibile.
Prendiamo in esame alcune opere
pubbliche come la “nuova casa comunale”, recenti “pseudo rotonde” e la
“cenerentola via Piedipastini”. Queste opere, che di primo acchito sembrano
essere solo delle manifestazioni di masturbazione edilizia, nei fatti
nascondono l’essenza stessa della disumanità, cioè: violenza e ipocrisia.
La casa comunale
La nuova sede del comune è per
molti un gioiello di architettura moderna, almeno sulla carta! Peccato che tra
la carta e il mattone c’è l’immensità del mare della politica disumana.
Il progetto della casa comunale è
nato male e sta finendo peggio. Già il solo fatto di voler adottare un’opera di
tali dimensioni per un comune che non raggiunge neanche gli 8.000 abitanti e
non avere un luogo adatto dove insediarlo, dimostra la violenta ottusità di chi
ha deciso di sceglierlo. In merito è sufficiente citare due elementi, uno le
dimensioni: l’intera opera ha sostanzialmente una forma ellittica che avrebbe
dovuto, rispettando le proporzioni originali, occupare anche la sede stradale
di via Verteglia; due il luogo: l’intero complesso ha totalmente occupato l’ex
Piazza degli Irpini, un’area, che fino alla sciagurata decisione di adottare il
progetto in questione, ha rappresentato un’importante valvola di sfogo per il
sistema urbano cittadino, ed anche per un altro importante elemento noto a
molti montellesi, e cioè nel sottosuolo dove è stato eretto il “colosseo irpino” passa uno dei
principali “valloni ”(cioè un naturale corso d’acqua) che taglia in due il
paese. In altre parole, qui si è in presenza di un anfiteatro in tufo eretto come un’enorme palafitta!
Per non parlare del materiale
scelto per edificare tale meraviglia, (facciamo notare che cade a pezzi ancora
prima di essere concluso). L’aver deciso l’impiego di mattoni in tufo in una
zona di montagna è stata una genialata assoluta, che non merita ulteriori
commenti!
Quindi, tutto ciò fornisce
numerosi elementi per annusare a chilometri di distanza che c’è del marcio;
sono state numerose, fin troppe le forzature per realizzare un’opera di questo
tipo.
E fin qui abbiamo tentato di
mettere in evidenza l’elemento violento di questo “abuso pubblico”. Ora passiamo
all’elemento dell’ipocrisia, cioè alla difesa, francamente insostenibile, di
un’opera di tale portata di disumanità.
Per fortuna a difendere il “colosseo irpino” sono in pochi, molti
pochi, generalmente chi è direttamente coinvolto nella questione qui trattata e
in tante altre losche faccende. Far leva sul prestigio del progetto per
nascondere i limiti evidenti anche ad un cieco è tipico di chi costituisce
associazioni culturali con il solo secondo fine di rimpinguare le file della
propria fazione politica, costituendo l’ennesimo baluardo, forse sarebbe meglio
dire spauracchio, posto a difesa del principato dell’altopiano! Gran maestri dell’ordine
dei cavalieri della disumanità, ecco cosa sono, nulla più!
La pseudo rotonda
Dei peracottari avrebbero fatto
sicuramente di meglio! Questa opera è di una tale violenza che neanche il genio
di Kafka avrebbe mai potuto concepire un’assurdità edilizia di questa portata.
La pseudo rotonda è una “non rotonda” che attende solo di fare la prima
vittima! La pseudo rotonda è un elemento “abusivo” che ostacola la circolazione
del traffico. Basti pensare al fatto che i semplici autobus di linea non
riescono più a svoltare per imboccare le altre strade. È un’opera abusiva
perché chi ha effettuato la costruzione non risulta essere l’ente proprietario,
da cui sembra essere nato l’ennesimo contenzioso tra i vari enti coinvolti. Da
qui la recente visita della polizia negli uffici del comune di Montella, per prelevare
una serie di documenti che probabilmente riguardano il caso in questione (se
così non fosse, certo è che c’è una mole tale di questioni in sospeso che non
basterebbero tutti i magistrati presenti in provincia per affrontarli).
Per non parlare della relativa segnaletica, che potrebbe indurre una certa confusione, almeno per i conducenti di autobus, che potrebbero interpretare, data l’impossibilità nell’effettuare la rotatoria con una sola normale manovra, il segnale come la possibilità ad imboccare direttamente la strada senza fare il giro intorno alla pseudo rotonda. Assurdità che generano solo confusione.
La pseudo rotonda

Per non parlare della relativa segnaletica, che potrebbe indurre una certa confusione, almeno per i conducenti di autobus, che potrebbero interpretare, data l’impossibilità nell’effettuare la rotatoria con una sola normale manovra, il segnale come la possibilità ad imboccare direttamente la strada senza fare il giro intorno alla pseudo rotonda. Assurdità che generano solo confusione.
E in tutto questo non potevano
mancare i soliti elogi politici per congratularsi per la magnifica opera svolta.
Peccato che l’opera è un’autentica “ciofeca” e il contenzioso aperto, comunque
vada, lo pagano sempre i cittadini!
La Cenerentola via Piedipastini
Via Piedipastini è una delle
strade più desolanti di Montella. Per oltre 15 anni è stata letteralmente abbandonata
a se stessa, mentre venivano realizzate improbabili varianti con vertiginosi
dislivelli; mentre una delle zone agricole più feconde del paese veniva destinata
ad area “industriale”, quando di fatto è diventato un aeroporto residenziale
con tante villette e poche industrie, e dove c’è scappato anche il morto, a
causa sempre della disumana volontà di chi non ha voluto inserire una
rotatoria, dove effettivamente serviva, sostenendo che non c’erano i fondi,
quando poi in seguito al sinistro mortale, magicamente i denari sono spuntati
fuori; e mentre si realizzava la prima parte del succitato “colosseo irpino”.
Alcuni anni fa, quando le
condizioni del manto stradale erano giunte veramente allo stremo (indegne anche
per il paese più povero al mondo), forse anche a causa di improbabili sensi
unici imposti alla viabilità locale per le sole ripicche personali e per
ridurre il carico di lavoro di infaticabili “cervi del traffico”, si è
effettuato un intervento, diciamo un primo intervento che sembra essersi
dissolto nel nulla, perché oltre a ripianare, in parte, la strada con del
catrame di pessima qualità, non si è andati oltre (e non ci si sofferma sulle
magagne progettuali, perché ci sarebbe da scrivere un libro e depositarlo in
tribunale). Il famoso ponte di via Piedipastini è un degno monumento della
politica locale, questo ponte è di una pericolosità estrema, oltre a versare in
uno stato pietoso. Nel Burundi, per citare un paese a caso e con tutto il
dovuto rispetto, ci sono sicuramente strade migliori. Le foto si commentano da
sole!
I casi qui citati rappresentano
solo alcuni “piccoli” esempi che dimostrano che la disumanità domina
incontrastata la politica montellese. E francamente, l’intera classe politica
farebbe meglio a disertare il prossimo appuntamento elettorale, perché la
montagna di letame che hanno accumulato negli ultimi decenni rischia seriamente
di cadergli finalmente in testa; anche se, da facoceri di montagna quali sono,
si troverebbero comunque a loro agio a sguazzare nella cacca!
Hirpus
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